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Gennaio 2006
Sabato di spettacolo!
Massimo Saija da Messina
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E' un sabato mattina qualunque del mese di febbraio, dopo una settimana di lavoro finalmente posso svegliarmi con la gioia di poter andare a mare. La mia più grande passione, il surf casting! Svegliatomi telefono al mio compagno di pesca, la giornata è buona e già mezz'ora dopo siamo in auto e ci dirigiamo nella nostra spiaggia che per fortuna dista solo dieci minuti. Il tempo è meraviglioso e il mare è alla fine di una scaduta con acqua velata.
Iniziamo a pescare, io monto tre canne, due black fury 3,70 mt e una evoluzione 170 4.10 mt tutte con shimano biomaster. Ciccio apre una futura e due millennium 150 ripetendo le stesse scelte dei mulinelli. Avendo come esca Fasolari e bibi i miei terminali sono dello 0,25 nel bivalve e dello 0,22 nel bibi, gli ami sono tutti robusti e di misura compresa fra i 2 e 1. Ciccio ripete quasi le stesse mie scelte, o io ho ripreso le sue. Ma peschiamo sempre allo stesso modo. Fra battute e scherzi, panini e discussioni varie si fanno le 14.00. Nulla aveva toccato le nostre esche. Ma a mare
si sa è così. Nel frattempo si avvicinano altri due temerari del mare con cui facciamo conoscenza e che ci dicono che vengono da Catania. Mentre parliamo di come non si prende niente una musica celestiale ci zittisce, la frizione della canna con il bibi è in concerto e l'evoluzione è piegata in due. Corro alla canna e ferro prontamente, subito sento un pulman di linea che prende filo e non accenna a fermarsi. Inizia un combattimento sul filo del rasoio, appena si ferma o rallenta io cerco di guadagnare qualche metro che subito dopo viene ripreso con gli interessi. Il pulman dopo 15 minuti di tira e molla sembra stia finendo la benzina e io inizio in pompaggio più deciso. Ad un certo punto una sagoma argentea si vede a circa venti metri da riva, Ciccio entra in acqua, il momento è critico, dopo un altro paio di pompate arriva una fuga improvvisa laterale, ma è l'ultima, esausto riesco facilmente a recuperare quei pochi metri che restano e grazie ad un onda porto la preda fra i piedi del mio compagno, che essendo patito di Sampei, afferra il pesce con le mani e lo porta a secco. La preda è mia, una splendida Oratona che fa fermare l'ago della bilancia a 3.350 Kg. Siamo entusiasti ( i due
spettatori un po' di meno). A questo punto iniziano le foto di rito, quando Ciccio nota uno strano movimento in una millennium, ci giriamo e la canna si piega e la frizione parte. Inizia un altro combattimento, questa è molto più grossa di quella nel secchio. La vediamo e subito la stimo intorno ai 5 Kg, ma effettua una fuga leterale e il terminale va a schiantarsi su un mezzo serbatoio metallico portato dal mare. Restiamo come quelli che hanno visto la sorella nuda! Incazzati neri! Ma guardando l'altra orata a secco ci riprendiamo perché a mare il pesce si prende ma ogni tanto riesce anche a conquistare la sua libertà. Sembra fantasia ma è la verità, è un pezzettino piccolo di cosa significa pescare in Sicilia.
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