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Marzo 2011
Alalunga
Nello Cataudo
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Nome comune Alalunga
Specie Thunnus alalunga
Genere Tonni
Famiglia Tunnidi
Ordine Perciformi
Dati morfologici:
Peso massimo 40 Kg
Peso medio 5,5 - 7 Kg
Lunghezza massima 115 cm
Durata della vita ----
L’alalunga, è un parente stretto del tonno. Si differenzia da esso soprattutto per le dimensioni, di gran lunga più ridotte, e per le lunghe pinne pettorali, dalle quali prende il nome la specie.
Come il tonno è un pesce pelagico con abitudini migratorie. Si sposta, in ben determinati periodi, in banchi composti da moltissimi esemplari, a centinaia, a volte anche a migliaia, tutti insieme, seguendo un’unica rotta. Purtroppo si mantengono sempre a grande distanza dalla costa, e per insidiarli si dovrà essere attrezzati di imbarcazione e dotazione idonea, omologata per la navigazione oltre le sei miglia. I pescatori, che hanno individuato già uno di questi percorsi prestabiliti, sanno che, con una certa regolarità, in periodi ben precisi, torneranno ad incontrarli nuovamente.
Ancora non si sa con certezza cosa spinga i pesci in queste determinate rotte. Si fanno comunque delle ipotesi, quali gli spostamenti periodici dei pesci di cui questi tunnidi si nutrono, quali sardine e acciughe, i flussi delle correnti marine stesse, correlati alle variazioni di temperatura stagionali.
Morfologia
La forma è fusiforme, e va a restringersi parecchio all’altezza del peduncolo caudale. La coda è grande, bilobata e falciforme, con il bordo di colore bianco, parecchio visibile. Sul dorso presenta due pinne dorsali, contigue, e a seguire, sino alla coda, altre 7-9 piccole pinne triangolari. Sulla parte inferiore, una ventrale una anale, e di nuovo altre 7-9 piccole pinne triangolari.
Le pettorali sono la caratteristica morfologica più caratteristica di questa specie, in quanto sono molto più sviluppate rispetto agli altri tunnidi. La loro attaccatura è anteriore rispetto la prima dorsale, e il loro apice supera la seconda dorsale. A differenza della coda, il colore del margine tutte le altre pinne è scuro.
Il corpo è ricoperto da squame cicloidi, più grosse nella parte anteriore e via via più piccole verso la coda. Il dorso ha un colore blu scuro. I fianchi sono argentei. le pinne, tendenti al giallo nella parte superiore, e al bianco sporco nella parte inferiore del corpo.
L’occhio è in proporzione più grande rispetto agli altri tunnidi. I denti sono piccoli e conici, e distribuiti lungo l’intera lunghezza delle due mascelle. Il premascellare non è protrattile.
Pesca
Date le periodiche migrazioni di questo pesce, è possibile conoscere il momento più redditizio per la sua cattura. Già nel periodo estivo si possono effettuare delle buone catture. Il periodo ottimale resta comunque quello che va dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.
Il sistema di pesca più catturante è la traina veloce di superficie. Traina veloce, perché l’andatura deve essere mantenuta elevata, all’incirca sui 6-8 nodi circa. Velocità maggiori sono sconsigliate, non perché questi pesci non siano in grado di attaccare, bensì perché alcuni artificiali, potrebbero non “lavorare” più in maniera efficace dentro l’acqua.
Altre tecniche di pesca, quali il drifting o la posta fissa, non hanno prodotto mai risultati degni di nota. Qui bisogna comunque tener conto che questi pesci si mantengono su fondali elevati, per cui non è quasi mai possibile ancorare l’imbarcazione. Occorre quindi pescare in deriva. Inoltre è probabile che, dopo la prima eventuale cattura, il branco continui a spostarsi, e non si avranno ulteriori allamate.
La ricerca dell’alalunga deve essere effettuata esclusivamente in quei tratti di mare ove siamo sicuri siano già transitati questi pesci. L’individuazione del banco non è facile, ma non dobbiamo trascurare alcuni importanti segnali, quali il volteggiare frenetico di uccelli marini, che ci segnala quando il banco è in mangianza.
Una volta incontrato, è molto importante non spaventarlo, passandoci sopra. E’ consigliabile accostarlo delicatamente, e cercare di far entrare soltanto le nostre esche nella rotta della mangianza.
Visto, che quando si ha la fortuna di incontrarli, sono frequenti le catture multiple, è opportuno essere preparati per filare in mare più lenze contemporaneamente.
Gli attacchi si manifestano sempre con grande energia e sicurezza. Le fughe, brusche e veloci, sono sempre in direzione opposta al senso di traina, o verso il fondo. Pur non essendo un pesce di grandi dimensioni, esso si rileva in questi momenti un tenace combattente, e se insidiato con attrezzature leggere è in grado di regalare grandi emozioni.
Le ore migliori sono quelle centrali della giornata.
L’attrezzatura ottimale può essere composta da abbinamenti canna/mulinello/lenza di bassa potenza, compresa fra le 12 e le 16 libbre, per arrivare sino a 20 massimo.
Le esche più indicate sono gli artificiali, sia per la loro durata durante la navigazione a velocità sostenuta, sia per il loro potere catturante. Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai minnows di dimensioni intorno ai 10-12 cm di lunghezza.
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