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Dicembre 2006
Sugarello
Massimo Saija
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Esiste di sicuro una cerchia di scher che va a pesca con la mente rivolta al grande predatore presente in ogni spiaggia, scogliera o porto che sia! Nel reparto delle esche di questi cacciatori di mostri non mancano mai sardine, calamari, acciughe, seppie, ecc…
Crescendo come pescatore e inseguitore di pesci con la maiuscola ho imparato a innescare di tutto e a cercare sempre nuovi e proteici bocconi da presentare in mare!
Un giorno passando dal mio rivenditore fidato ho scoperto con grande amarezza che sardine o acciughe non se ne vedevano, ma lui mi disse” Ho dei sauri freschissimi”.
Così ho scoperto un’esca che non faccio mai mancare nella mia auto.
Il Sauro (Sugarello) è un pesce azzurro della famiglia dei carangidi (Trachurus trachurus) presente in tutto il mediterraneo e reperibile durante tutte le stagioni. Questa sua facile reperibilità ne fa un’esca perfetta in tutti quei momenti dove non è possibile trovare anelidi o altro.
La carne si presenta molto ricca di olio e compatta. Ottima quindi per essere innescata in molteplici modi.
Se stiamo mirando al predatore possiamo usare la parte della coda o del dorso. L’innesco si prepara in modo semplicissimo. Con un’affilato sfilettatore estraiamo la porzione che ci sembra più consona, tenendo sempre presente la dimensione dell’amo, a questo punto possiamo eliminare la pelle o lasciarla. Avendo in mano il nostro boccone lo incidiamo per la sua lunghezza e lo inneschiamo nascondendo l’amo ad un’estremità e compattando il tutto con numerosi giri di filo elastico.
Data la compattezza delle carni, il sauro si può innescare anche usando porzioni più piccole e innescandole con l’ausilo di un’ago da innesco cavo (tipo quello per il bibi).
Durante le mie battute ho constatato che tutti i predatori ne sono ghiotti, quindi spigole, gronghi, cernie, murene…ma anche saraghi, pagelli, razze. Insomma, come la sardina è un’esca generica che si intona bene in tutti i tipi di fondali. E’ un’esca che ci può regalare grandi soddisfazioni, soprattutto quando il mare si muove e nella nostra mente echeggia l’immaginario rumore della frizione!
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