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Estate 2004
Spinesante (ME)
Rocco Calderone da Barcellona Pozzo di Gotto
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Mi presento mi chiamo Rocco Calderone e ormai da diversi anni mi dedico alla pesca sportiva in tutte le sue discipline, da alcuni anni sono parte del club aps il cormorano gia’ dal ‘90 faccio gare e ho avuto le mie soddisfazioni, spero di poter arrivare un altr’anno ai campionati italiani visto i discreti piazzamenti delle prime selettive .
Come potete vedere sono un patito del surfcasting e grande amico di Cristian che purtroppo ho conosciuto solo l’anno scorso , abbiamo fatto diverse battute insieme e le catture non sono mancate.
Da tempo non vedevo l’ora che arrivasse l’estate per insidiare uno dei maggiori pesi predatori del surfcasting pesante nonche’ del mare nostrum, cioe’ la Leccia Amia, che a essere sincero e non so a voi, a me piace sentire il suono del cicalino e vedere la canna piegarsi come raramente si piega in normali sedute di surfcasting, seppure a volte si inneschino vivo o trancioni e questo perche’ pesci come leccie, ricciole e serra difficilmente mangiano di notte.
Insomma a tirar le somme ero stufo delle solite mormore saraghi ed anche grossi gronghi, perche’ alla fine sono un po’ in svantaggio con la nostra attrezzatura e spesso finiscono per fare sci nautico, cosa un po’ piu’ rara appunto con la Leccia. Comunque scusate la lunga prefazione e andiamo a pesca.
Le Leccie delle foto in questione erano una di 3.100kg catturata il primo giorno, ed altre due rispettivamente, una di 8.00kg ed una non in foto di 5.500kg catturata il giorno dopo.
L attrezzatura usata e stata una Beach Man II dell’Italcanna ed un rotante da 20lb caricato con dell ottimo nylon del diametro di 0.50 in quantita non inferiore a 300m. Vengono usati un amo portante ed un ancorotto della grandezza adeguata alle dimensioni del cefalo usato come esca.
Ma passiamo alla tecnica vera e propria che a parer mio risulta molto piu’ efficace rispetto ad altre tecniche, vedasi la tecnica della teleferica, certo che pero’ puo variare da zona a zona a seconda della morfologia della spiaggia. Il tratto di spiaggia ove sono state catturate le Leccie in questione e il litorale di Spinesante Marchesana.
La tecnica di per se non e difficile, richiede solo molta pazienza durante le lunghe attese, che pero’ son sicuro che a voi non manchi. Ho citato per prima virtu’ la pazienza perche’ prima di andar a pescare occorre procurarsi la nostra esca che non sta comoda in frigo, disposta ad uscire con noi per un po’ di euri, bensi’, occorre catturare i nostri pesci esca, ovvero i cefali, di almeno 20 e piu’ centimetri. Una volta presi li terremo ben vivi in un grosso recipiente, possibilmente al fresco e con un ossigenatore a pile, adesso passiamo all innesco veloce sottopelle e quindi lasciamo libero di natare il nostro pesce esca, sorretto solo da un galleggiante ottenuto se si vuole da un grosso pezzo di polistirolo, inutile dirvi che il galleggiante non deve affondare sotto il peso dell’esca.
Quasi sempre il cefalo guadagna in poco tempo la distanza ottimale che comunque puo’ variare da una distanza di pochi metri fino ad una sessantina che sarebbe quella consigliata, visto che bisogna tener d’occhio l’esca, e inoltre vi consiglio un paio di occhiali da sole dato che l’orario migliore e quello delle ore centrali e al contrario di quanto si pensi la giornata dovra’ essere ottima, da tintarella direi, quindi sole e mare piatto.
Quando sentirete la musica giusta dal vostro mulinello potete ferrare, e se la Leccia e’ grossa, il divertimento e’ assicurato, comunque una volta in canna pompate assicurandovi di possedere un preziosissimo raffio che determinera’ l’esito della vostra battuta, infine godetevi il tutto al Barbecue!!
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