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Giugno 2004
Storia di un amore (Love fishing)
Mauro Marino alias Kingfish da Messina
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Un giorno, ancora ragazzetto, alla tenera età di 7 anni, sentii parlare di pesca da un mio vicino di casa; racconti fantastici per le mie orecchie, premetto che nella mia famiglia nessuno pescava (tranne mio nonno che io non ho mai conosciuto) allora chiesi di poter vedere per lo meno come si prendevano questi pesci. Fui subito accontentato, be quasi, perché il tizio (il vicino di casa) mi disse di non avere mulinelli da prestare (a quei tempi non si chiamavano canne ma tutti li chiamavano mulinelli) ma comunque passai 4 ore guardando lui ed il i suoi figli, miei coetanei, pescare. Booooommm miii piacque e mi ero innamorato della PESCA, cazzarola questo si che fu un colpo di fulmine he he he. La prima cosa che mi venne in mente, fu chiedere a mio padre di comprarmi una canna da pesca con relativo mulinello; esito della risposta (che devi fare, è pericoloso, lascia perdere) furono pianti vari e nulla di fatto. Ma cosè il genio??? Be secondo me è una lampadina che si accende quando si deve fare di necessità virtù: procurai una canna di bambù presa in prestito dalla lancia del mio vestito di carnevale da indiano, poi anche una canna che serviva per fare salire le piante rampicanti e le unii con abbondante nastro isolante e colla vinilica, heheh se ci penso, come mulinello un rocchetto di lenza, credo del 15/18, che mio padre teneva nella scatola degli attrezzi, fatto di legno, lo bucai (si spacco dove volevo fare il buco ma ci misi una pezza) ci misi una bella vite un perno nel mezzo e la avvitai nella base della canna, come "passa filo" usai delle componenti del meccano che legai man mano alla canna con del nastro, et voilà la mia canna da pesca fatta in casa! Varie prove in salotto per vedere se reggeva, ok era pronta per l’uso in mare. Restava un problema come si legano gli ami? E come si fanno le parature? Come si innesca il verme? Boooo bene, qui ci vuole un libro, mitica STANDA comprai il suddetto che però parlava di pesca in fiumi, laghi, ecc, ma di mare manco l’ombra, ma, iniziai lo stesso a fare le prove di legatura degli ami e tutto ciò che ne consegue. Arrivata l’estate eccomi pronto, la sera prima ci si organizza, chi va a comprare l’esca chi fa le parature, (IO) ero l’unico che non legava gli ami con il vecchio nodo ad otto . Eccoci si parte tutti sti ragazzini con le canne, ed io con la mia canna alla sampei J (chi starà leggendo sta storiella starà pensando che al primo lancio mi si sarà spaccata in mille pezzi, che mi sarò ficcato in mano una ventina di ami, che avrò lanciato in mare qualche ragazzino, ecc vero?) nulla di tutto questo, ma una semplice FIAT UNO colore cacarella mi prende in pieno e mi fa fare un paio di metri volando!!! Quello della macchina, giustamente, mi dice con fare gentile che cazzo faiiiii penso nella mia testa, io che cacchio faccio?????? Cmq mi alzo da terra mi levo un po’ di polvere, mi rimetto le scarpe che nel frattempo erano volate ognuna per cazzi propri, riprendo la mia canna che non si era fatta nulla (dopo tutto era fatta con tutti i crismi ehhehJ J ) guardo molto male il tipo della uno, e … me ne torno a casa? Ma quando maiiiiiiii riprendo il cammino verso il mare, non prendo una ceppa ma in compenso mi era rimasta la griglia della uno con tanto di marchio fiat, tatuata nelle gambe mai vista una contusione cosi, venuta mia madre a controllarmi, gli racconto tutto mi prende di peso e mi porta al pronto soccorso, nulla di grave solo qualche escoriazione e la bella contusione che fece ridere un paio di infermieri, ecco la mia prima volta, come si dice la prima volta non si scorda mai!!!
P.S. Dopo l’incidente mio padre mi comprò la canna, rossa due pezzi, con, udite udite mulinello daiwa che si ruppe la prima volta che andai a pescare.
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