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Gennaio 2016
La Corvina
Nello Cataudo
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Corvina
Nome comune Corvina
Specie Sciena umbra
Genere Sciena
Famiglia Scienidi
Ordine Perciformi
Dati morfologici:
Peso massimo --
Peso medio --
Lunghezza massima 50-60 cm
Durata della vita --
La corvina è una specie diffusa nel Mediterraneo occidentale, e in parte delle coste dell’oceano Atlantico orientale. Appartengono alla stessa famiglia anche l’ombrina e il bocca d’oro. Se l’ombrina è un pesce che si riesce a catturare in particolar modo sui fondali sabbiosi, la corvina invece la si trova esclusivamente sui fondali rocciosi o dove vi siano praterie di posidonia. Essa è pertanto una preda tipica di chi pratica la tecnica del bolentino o del palamito. E’ abbastanza presente nella nostra penisola, e vive su fondali non troppo profondi e non distanti dalla costa. E’ infatti facile trovarla in fondali fino a 20 metri, un po’ meno verso i 30. Alcuni esemplari si spingono anche a profondità ben maggiori.
E’ di abitudini notturne e gregarie. Vive in piccoli gruppi composti da 10-20 esemplari, standosene inattiva per l’intera giornata a riposare dentro tane o spaccature nella roccia, che condivide con gli altri individui. Diventa particolarmente attiva nelle ore notturne, quando esce dal proprio nascondiglio per cercare nutrimento. E’ dunque quasi impossibile catturarla con la luce del giorno
Morfologia
Rispetto ai suoi stretti parenti (ombrina e bocca d’oro) il corpo della corvina si presenta più alto, meno slanciato, e abbastanza compresso ai lati. La testa è a punta, con fronte alta. La bocca, piccola, si trova nella parte inferiore del muso, e presenta un unico barbiglio centrale, posto nella parte inferiore, che viene utilizzato come organo sensoriale tattile per la ricerca del nutrimento. I denti sono piccoli, disposti sulle mascelle in 3-4 file. L’occhio è grande.
Tutte le pinne hanno forma tondeggiante. La caudale è unica, non bilobata, con il margine leggermente convesso. La dorsale è unica e lunga, ma presenta quasi un’interruzione nella zona di congiunzione tra i raggi spinosi e quelli molli. I primi sono circa 10-11, mentre i secondi arrivano, come numero, a 24-25. La pinna anale si presenta abbastanza grande, e anch’essa con i primi raggi spinosi, che sono di solito non più di 2. Seguono 7-8 raggi molli. Le pettorali sono più piccole delle ventrali.
La colorazione si presenta bruna sulla parte superiore del corpo, con delle sfumature tendenti al verde giallastro, con toni man mano più chiari di tonalità argentate verso la parte ventrale.
Scure tutte le pinne, delle quali alcune presentano il margine anteriore biancastro.
Pesca
Dei luoghi, degli orari e delle tecniche per insidiarlo ne abbiamo parlato sommariamente qui di sopra. Ma da riva, pur tuttavia, anche con la pesca a fondo si può tentare ugualmente la sorte, dato che non vive ad eccessiva distanza dalla costa. In questo caso, visto che pescheremo su fondali molto accidentati e pieni di appigli per il nostro amo, dovremmo utilizzare tutte le precauzioni del caso: piombo a perdere, temolino, o tecnica dell’ascensore (quella col galleggiante), e terminali con ami a bandiera, montati alti. Un’alternativa può anche essere una pesca leggera con galleggiante scorrevole piombato e lungo terminale con amo finale, con esca quasi a rasentare il fondo. Quest’ultima tecnica però, nel caso di fondale fortemente irregolare è da scartare a priori, dato l’alto rischio di incaglio
Le esche ideali sono il totano e/o calamaro tagliati a striscioline, il gamberetto, il mitilo sgusciato. I bocconi dovranno essere innescati in ami non troppo grossi per via delle piccole dimensioni della bocca. Numerazioni intorno al 14-16-18 vanno più che bene.
L’abboccata è quasi sempre poderosa, e perciò non occorre lesinare nella scelta della qualità degli ami, dei monofili e dei vari accessori. Una volta effettuata una prima cattura ricordatevi di lanciare sempre nello stesso punto o nelle immediate vicinanze in quanto una corvina non “viaggia” mai da sola.
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