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Maggio 2011
Alletterato
Nello Cataudo
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Nome comune Alletterato
Specie Euthyunnus alletteratus
Genere Eutonni
Famiglia Tunnidi
Ordine Perciformi
Dati morfologici:
Peso massimo 10 Kg
Peso medio 2 - 3 Kg
Lunghezza massima 100 cm
Durata della vita ----
Come l’alalunga, e anch’esso uno stretto parente del tonno. Per le dimensioni, veramente molto ridotte, viene chiamato anche tonnetto.
Come il tonno è un pesce pelagico con abitudini migratorie. Si sposta anch’egli, in ben determinati periodi, seguendo delle rotte abituali. Può essere insidiato al largo, su fondali non altissimi, ma a differenza dell’alalunga, anche a breve distanza dalla costa, in prossimità di alte scogliere a picco sul mare, purchè su discreti fondali. E’ comunque presente in quei tratti di mare dove l’acqua si mantiene più calda, e limpida.
Si nutre di piccoli pesci, e crostacei cefalopodi
Morfologia
Come gli altri tunnidi ha forma è fusiforme, e va a restringersi parecchio all’altezza del peduncolo caudale. Simile anche la forma della coda, bilobata e falciforme. Sul dorso presenta due pinne dorsali, contigue, e a seguire, sino alla coda, altre 8-9 piccole pinne triangolari. Sulla parte inferiore, una ventrale una anale, e di nuovo altre 6-8 piccole pinne triangolari.
Le pettorali sono in questa specie, di dimensioni “normali”. Tutte le pinne sono di un colore grigiastro.
Il corpo è ricoperto soltanto parzialmente da squame cicloidi, presenti soltanto sul corsaletto e sulla linea laterale. Il dorso ha un colore azzurro scuro. I fianchi sono argentei.
Anche l’occhio è in proporzione di dimensioni più “normali” rispetto agli altri tunnidi. I denti sono piccoli e conici, presenti stavolta sia sulle due mascelle, che sul palato.
Le caratteristiche che fanno distinguere immediatamente questa specie dagli altri tunnidi sono la presenza di alcune macchie nerastre tondeggianti, sul corsaletto, fra le pinne pettorali e la prima ventrale, e le caratteristiche striature ondulate, anch’esse di colore scuro, distribuite sull’intera lunghezza del dorso.
Pesca
Gli alletterati sono presenti in tutto il Mediterraneo. Date le regolari migrazioni di questo pesce, i momenti più redditizi per la sua cattura sono ovviamente quelli in cui si avvicina alle nostre coste, durante i suoi periodici spostamenti. Nel pieno del periodo estivo si possono effettuare le migliori catture. Il periodo in generale resta comunque quello che va da mettà luglio alla fine di settembre.
Può essere insidiato anche con le lenze fisse, calate a fondo, ma il sistema di pesca più catturante è la traina di superficie. L’andatura ottimale è intorno ai 4-6 nodi circa. Tale velocità può anche venir diminuita, una volta agganciato il branco. A volte può anche capitare che il branco tenda a seguire la barca.
Anche la ricerca dell’alletterato deve essere effettuata preferibilmente in quei tratti di mare ove siano già transitati questi pesci. Per l’individuazione del banco possiamo affidarci sempre ai soliti segnali, quali il volteggiare frenetico di uccelli marini in particolari tratti di mare, o lo schizzare improvviso di piccoli pesci fuori dall’acqua, che si danno in precipitose fughe. Tutti segnali che il banco si trova in quel momento lì, e che è in mangianza.
Visto, che quando si ha la fortuna di incontrarli, sono frequenti le catture multiple, è opportuno essere preparati per filare in mare più lenze contemporaneamente.
Le ore migliori sono quelle di primo mattino, ma catture possono essere fatte anche durante tutto l’arco della giornata.
L’attrezzatura ottimale può essere composta da abbinamenti leggeri canna/mulinello/lenza di bassa potenza, intorno alle le 12 libbre al massimo.
Come esche possono essere impiegati sia piccoli pesci che strisce di filetto di pesce di lunghezza non superiore agli 8 centimetri. Sono anche molto catturanti le piumette piombate bianche, o bianche con la testa colorata, sempre delle stesse dimensioni.
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